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STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI

L’Istituto “L. Nobili” ritiene l’integrazione dei ragazzi diversamente abili un obiettivo da perseguire e lo considera un’importante opportunità educativa per tutti gli alunni.

Il percorso dell’integrazione per un ragazzo diversamente abile si delinea attraverso:

  1. Il clima della classe:

gli insegnanti devono assumere comportamenti non discriminatori, essere attenti ai bisogni di ciascuno, accettare le diversità presentate dagli alunni disabili e valorizzarle come arricchimento per l’intera classe, favorire la strutturazione del senso di appartenenza, costruire relazioni socio-affettive positive.

  1. Le strategie didattiche e gli strumenti:

la progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici.

  1. L'apprendimento-insegnamento:

un sistema inclusivo considera l’alunno protagonista dell’apprendimento qualunque siano le sue capacità, le sue potenzialità e i suoi limiti. Va favorita, pertanto, la costruzione attiva della conoscenza, attivando le personali strategie di approccio al “sapere”, rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento e “assecondando” i meccanismi di autoregolazione. Si suggerisce il ricorso alla metodologia dell’apprendimento cooperativo.

  1. L’insegnante di sostegno: insieme ai docenti curriculari, individua le esigenze dell’alunno, programma gli interventi e si occupa, sempre in collaborazione con i colleghi, ma anche con genitori e gli operatori dell’ AUSL alla stesura del P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato).

L’inserimento all’interno dell’Istituto di un numero sempre maggiore di ragazzi in situazione di handicap di diversa natura, ha portato il gruppo H della scuola ad approntare percorsi individualizzati per alcuni di essi, in collaborazione con le famiglie, i referenti delle AUSL, i Servizi sociali comunali e alcune aziende.

È all’interno di questi percorsi che si è delineata con forza la necessità di pensare a questi ragazzi in termini globali e non solo scolastici e di  ipotizzare veri e propri “progetti di vita” che possano tenere in considerazione il futuro dei ragazzi diversamente abili, le loro aspirazioni, il loro inserimento sociale e lavorativo, il loro benessere psicofisico anche oltre la scuola.

Una stretta collaborazione col mondo dell’impresa e del lavoro, anche nei casi di alunni diversamente abili, è parsa una via necessaria per superare difficoltà che attraverso i percorsi curricolari i ragazzi in situazione di handicap non avrebbero potuto appianare.